Durante gli anni Trenta, Emil Vodder, un fisioterapista danese, diede vita al metodo di linfodrenaggio che porta il suo nome e che si basa sullo studio del sistema linfatico. Il metodo Vodder ebbe un enorme successo nell’ambito estetico tanto da essere considerato un metodo rivoluzionario per il trattamento della pelle. Inoltre ebbe anche il riconoscimento ufficiale da parte di importanti Società Scientifiche di Flebolinfologia. La tecnica manuale di Vodder ha come obiettivo la stimolazione dello scorrimento meccanico della linfa nella direzione del flusso dei vasi ematici allontanando i liquidi in eccesso. Il metodo Vodder viene eseguito facendo una manipolazione dei tessuti con delle leggere pressioni circolari e ovali. Deve esserci una delicatezza nei movimenti per non provocare danni ai capillari sanguigni e linfatici. La manipolazione della pelle deve essere indolore e non deve cagionare arrossamenti.
Il dottor Vodder ebbe numerosi collaboratori, tra cui i coniugi Wittlinger,i quali fondarono la Dr. Vodder Schule a Walcshsee (Austria) e dove si impegnarono a diffondere i contenuti originali del metodo Vodder. Il Linfodrenaggio Manuale con metodo Vodder è una tecnica di massaggio che si distingue per la sua specifica manualità. Se il massaggio viene eseguito correttamente dimostra i suoi risultati a livello dei tessuti superficiali senza andare a toccare i muscoli.
Il metodo Vodder presenta delle controindicazioni che potrebbero peggiorare o complicare eventuali patologie in atto, quali ad esempio :
In alcuni casi il metodo può essere utilizzato con dovuti accorgimenti e precauzioni. Come ad esempio :
Il linfodrenaggio ( chiamato anche drenaggio linfatico) è un insieme di tecniche manuali che aiuta il drenaggio della linfa all’interno dei vasi linfatici.
Il linfodrenaggio viene utilizzato sopratutto nel trattamento degli edemi, che sono provocati dall’accumulo eccessivo di liquido interstiziale. Le cause di questo accumulo possono essere le più svariate e non sempre il linfodrenaggio viene utilizzato come soluzione.
Il massaggio linfodrenanate va a stimolare la parte superficiale della cute senza andare a toccare le fasce muscolari.
Le origini del linfodrenaggio sono antichissime, ma in occidente questa tecnica è stata ripresa da Alexander Winiwarter, chirurgo austriaco vissuto a cavallo tra i secoli XIX e XX. Le sue teorie si distinguono per queste particolari caratteristiche:
Il metodo di Winiwarter diversi anni più tardi venne approfondito da Emil Vodder, il quale ebbe un grande ruolo per la diffusione e la notorietà del linfodrenaggio.
Il linfodrenaggio viene eseguito facendo dei “sfioramenti” in modo da non recare danno alle strutture dei capillari sanguigni e linfatici. È fondamentale una conoscenza dell’anatomia dell’apparato linfatico per poter effettuare correttamente le manovre nelle varie strutture all’interno del corpo.
I movimenti non devono mai partire dalla periferia e arrivare verso il centro perché questo potrebbe danneggiare la zona trattata. Le manovre, che generalmente sono tre ( appoggio, spinta, rilassamento), devono essere effettuate spingendo la linfa verso gli sbocchi naturali. Questi movimenti richiedono molta lentezza.
Esistono diverse scuole di linfodrenaggio. Le più conosciute sono la “scuola Vodder” e la “scuola Leduc”. La scuola Vodder nasce grazie alle teorie di Emil Vodder. Venne presentata per la prima volta a Parigi nel 1936. Emil Vodder era un dottore in filosofia, nato a Copenaghen nel 1896 e poi si era trasferito in Francia a Cannes dove svolgeva l’attività di fisioterapista. Insieme alla collaborazione della moglie Estrid creò il suo metodo, il quale venne accolto con grande entusiasmo nel campo estetico. Emil Vodder non era un medico e per questa ragione la classe medica non gli diede mai il supporto e l’approvazione necessaria.
La scuola Leduc nasce sucessivamente a quella di Vodder. Entrambe si basano sugli stessi principi ma si distinguono per la tipologia dei movimenti.
Il metodo Vodder prevede:
La prima fase inizia premendo con le dita sulla cute della persona e disegnando cerchi a spirale sempre più grandi. La direzione del movimento circolatorio dipende dal deflusso linfatico.
Nei movimenti a pompaggio la direzione è rivolta verso il basso e le dita della mano che devono essere ben tese disegnano curve in senso ovale, mentre non si utilizzano i polpastrelli.
Nei movimenti erogatori si disegnano forme a spirale ruotando il polso.
Invece nei movimenti rotatori il polso viene alzato ed abbassato; allo stesso tempo appoggiando la mano sulla cute si esegue un movimento rotatorio a forma di spirale; questa tecnica viene eseguita durante la fase pressoria.
Diversi sono i campi di applicazione del linfodrenaggio nell’ambito dell’estetica; a seguito di interventi di liposuzione o di liposcultura e soprattutto nella soluzione di uno dei problemi di inestetismo che assillano maggiormente le donne e cioè la cellulite. In realtà quest’ultimo problema ha una eziologia di natura tale che pensare di poterlo risolvere con un semplice massaggio drenante è sicuramente illusorio.
Il linfodrenaggio nel caso del trattamento della cellulite è più che altro un palliativo a cui si ricorre prescindendo dal proprio stile di vita; e questo è un errore in cui cadono molte donne che il più delle volte godono di benefici di poca durata e comunque molto onerosi. Sarebbe invece auspicabile affiancare queste tecniche estetiche ad una strategia di miglioramento del proprio stile di vita.